C.RE.D.I. – Centro Regionale per i Diritti dell’Infanzia
Rete dei Centri Regionali per la tutela dei minori
Analisi e Prospettive
La tutela dell’infanzia come priorità sociale
19 Maggio 2022
Ore 15.00 – 18.00
Sala Consigliare del Comune di Monterotondo Tavola Rotonda, Piazza Angelo Frammartino 4
Il riconoscimento che lo Stato Italiano riconosce all’infanzia e all’adolescenza non sempre trova corrispondenza nella vita quotidiana. Quello che appare come un elemento di elevata moralità civica si affievolisce nella sua attuazione sociale fino a divenire totalmente assente in alcune fasce della popolazione e del territorio nazionale. I bambini e gli adolescenti sono spesso vittime di fenomeni maltrattanti o abusanti che non vengono intercettati dai servizi per a tutela dei minori e quando si riesce ad intervenire la complessità istituzionale, burocratica e normativa rallentano fortemente il processo d’aiuto.
In questo quadro la Regione Lazio negli ultimi anni ha avviato il lavoro di costruzione dei Centri Regionali di eccellenza per la valutazione delle competenze genitoriali nei casi di abuso e maltrattamento. Una sfida importante per tutelare i bambini e le famiglie. In un clima sociale sottoposto a pressioni elevate come quelle che stiamo vivendo in questi anni, le conflittualità intra familiari sono uno dei fenomeni sociali in costante aumento. La violenza che scaturisce da questi conflitti investe purtroppo i bambini ed i ragazzi con una tale forza da segnarne in maniera indelebile l’esistenza. Intervenire tempestivamente per ricostruire nuovi equilibri dovrebbe essere la priorità delle istituzioni e degli attori sociali coinvolti nel processo di tutela dei minori, ma spesso e purtroppo, si sceglie di dare priorità ad altro perché ritenuto più urgente e sicuramente mediaticamente più rilevante. Si parla poco della tutela dei minori. È un tema che ci spaventa? È un tema che ci piace pensare come risolto? O semplicemente investe una parte della società che oltre ad essere fragile non ha voce ne rappresentanza?
Abbiamo sentito l’urgenza di aprire un tavolo di confronto su questo tema per capire quali sono gli strumenti che possano garantire ad ogni bambino e ragazzo il diritto di vivere nella propria famiglia (art. 1 carta dei diritti dell’infanzia) senza per questo doverlo esporre a rischi di maltrattamento che minano alla base la piena realizzazione delle sue potenzialità e delle sue attitudini. Lavorare per la promozione del benessere dell’infanzia e dell’adolescenza richiede un lavoro “poderoso” perché è da questo percorso che dipende il futuro delle nostre comunità.
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