Il progetto di Housing Sociale Leoncavallo ha le sue radici nelle esperienze maturate nel rapporto tra il Centro Educativo di Accoglienza e Solidarietà di Mentana ed il Servizio Sociale Comunale di Mentana. Dal 2009 la cooperativa sociale C.E.A.S. ha iniziato ad occuparsi del problema delle donne sole con figli a carico che si trovassero in situazioni di disagio sociale. Il bisogno di trovare soluzioni alloggiative nell’emergenza dava una accelerazione all’intervento sociale che spesso non aveva tempo di valutare le cause scatenanti il disagio, proponendo quindi soluzioni, quasi sempre, solo assistenziali.
Nel 2012, a seguito di alcune notizie riportate dalla stampa nazionale, si apprese che nel territorio comunale insistevano numerosi beni confiscati alla criminalità e tra questi una serie di appartamenti situati in via Leoncavallo. L’amministrazione Comunale fece richiesta degli immobili all’Autorità Giudiziaria ma i tempi della giustizia e le difficoltà gestionali delle amministrazioni comunali hanno dilatato i tempi dell’assegnazione da parte del Tribunale di Tivoli al Comune di Mentana dei beni oggetto della confisca. Nel 2017 tutti gli sforzi fatti si sono concretizzati in una concessione in comodato d’uso gratuito degli appartamenti di via Leoncavallo, per la realizzazione di progetti di utilità sociale. Nel marzo del 2018 l’Amministrazione Comunale emana una manifestazione di interesse per reperire soggetti del terzo settore che volessero partecipare al processo di Co Progettazione per la realizzazione di un progetto di Housing Sociale negli immobili di Via Leoncavallo. La nostra organizzazione, in partenariato con la cooperativa Sociale “La Lanterna di Diogene” ha partecipato ed è stata selezionata quale ente idoneo a svolgere la Co Progettazione secondo le regole stabilite dalla Legge quadro del Terzo Settore e dalle Linee Guida emanate dalla Regione Lazio nel 2016. Si sono svolte 8 riunioni di progettazione congiunta tra i servizi sociali del Comune di Mentana e l’equipe multidisciplinare messa in campo dalle organizzazioni del privato sociale.
Il progetto potrà gestire in forma residenziale fino a 7 nuclei contemporaneamente e si ipotizza la possibilità di seguire in forma diurna altri 4 nuclei. Il tipo di intervento non necessita di una presenza fissa di operatori sociali in quanto i nuclei sin dal loro ingresso saranno educati ad affrontare autonomamente la gestione delle pratiche quotidiane ed inoltre per quanto riguarda i minori coinvolti nel progetto la responsabilità genitoriale resta in capo ai genitori. Il budget definito per ogni annualità è previsto in funzione della reale copertura dei costi di progetto ed eventuali risparmi saranno reinvestiti per incrementare la qualità educativa delle azioni di progetto. Nel progetto saranno coinvolti i volontari sia in forma singola che associata e per la prima volta nel distretto sarà strutturato un percorso sperimentale di volontariato familiare che assolverà da famiglia appoggio nella condivisione della socialità e delle pratiche educative. Il Centro Educativo di Accoglienza e Solidarietà con sede a Mentana sarà il punto di riferimento per tutti i nuclei che durante il giorno potessero avere particolari esigenze o risolvere situazioni emergenziali. La sostenibilità del progetto è quindi garantita oltre che dal finanziamento comunale anche dall’ottimizzazione di risorse interne al CEAS che dispone di know how e risorse spendibili nelle fasi gestionali.